Pubblicato in 2022, Le notizie del portale a buon diritto il 25 giu, 2025
La giustizia minorile è in crisi. Le associazioni lanciano un appello urgente: "torni la cultura educativa"
La giustizia minorile italiana sta vivendo una fase di regressione drammatica. Un sistema un tempo all’avanguardia in Europa sta oggi rinnegando i suoi stessi principi fondativi, virando verso una logica esclusivamente punitiva e abbandonando il suo approccio educativo.
L’Associazione Antigone, Defence for Children Italia e Libera, hanno lanciato un appello urgente per fermare la deriva repressiva e riaffermare il ruolo della giustizia minorile come spazio di accompagnamento, reinserimento e tutela.
Dal 2022 a oggi, il numero di giovani detenuti negli Istituti Penali per Minorenni (IPM) è aumentato del 55%, passando da 392 a 611 presenze. Un'impennata dovuta in larga parte al cosiddetto Decreto Caivano che, entrato in vigore nel settembre 2023, ha ampliato la possibilità di custodia cautelare per i minorenni e ridotto l’utilizzo delle misure alternative al carcere. Numeri che sarebbero ben superiori se non fosse che molti giovani anche quando hanno compiuto il reato da minorenni e che potevano permanere in Ipm fino ai 25 anni sono invece stati trasferiti in carceri per adulti al compimento della maggiore età, pratica che il Decreto Caivano ha grandemente facilitato in chiave punitiva nel totale disinteresse per il percorso educativo del giovane.
Tutto questo, nonostante nel 2023 le segnalazioni a carico di minorenni siano diminuite del 4,15%.
Oggi 9 IPM su 17 soffrono di sovraffollamento. A Treviso si sfiora il doppio delle presenze rispetto ai posti disponibili, mentre a Milano e Cagliari il tasso di affollamento tocca il 150%. Ragazzi costretti a dormire su materassi gettati a terra, privati di percorsi educativi, lasciati per ore in cella senza attività. Un quadro che non si era mai registrato prima nel sistema della giustizia minorile.
Per ovviare al sovraffollamento si è scelto di trasformare in Ipm una sezione del carcere bolognese per adulti della Dozza, transitata repentinamente sotto la gestione del Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità con un atto amministrativo, che non ne muta tuttavia le caratteristiche strutturali: un carcere minorile imprigionato in un carcere per adulti che rompe in maniera plastica il principio internazionalmente riconosciuto della netta distinzione che sempre deve esserci tra la risposta penale destinata agli adulti e quella destinata ai ragazzi.
Sempre di più, al contrario, la nostra giustizia minorile va assomigliando a quella degli adulti tradendo principi ed impegni internazionali assunti dalle nostre istituzioni in relazione alle persone minorenni e alla loro relazione con il sistema di giustizia.
«Le carceri minorili si stanno trasformando in luoghi di abbandono. La risposta dello Stato è la punizione, la repressione, l’isolamento - affermano i promotori dell'appello - ma così si viola la Costituzione, si tradiscono gli impegni internazionali e si spezzano vite in crescita».
In linea con i principi e le norme della Convenzione ONU sui diritti dell'Infanzia e dell'adolescenza, in particolare art. 37 e 40, ulteriormente specificati dal Comitato ONU CRC nel suo Commento Generale n°10 del 2007 e n°24 del 2019, tenendo presente l e linee guida del Consiglio d'Europa per una giustizia a misura di minorenne, alla luce della Direttiva UE 2016/800 sulle garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali nell'appello sono state avanzate diverse richieste:
- l'abolizione del Decreto Caivano;
- l'assunzione di educatori e assistenti sociali adeguatamente formati anche in relazione ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e alle loro specifiche vulnerabilità;
- la formazione adeguata, costante e verificata della polizia penitenziaria basata sui principi e le norme relative ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza;
- la realizzazione di una valutazione individuale per ogni minorenne che entra in Ipm e di un piano educativo integrato che renda efficace il percorso rieducativo;
- la presenza costante in Ipm di competenze e risorse per la mediazione culturale;
- la chiusura immediata della sezione Ipm nel carcere per adulti di Bologna;
- la costituzione di sezioni a custodia attenuata, come previsto dal D. Lgs. n. 121/2018;
- l'effettiva possibilità di far usufruire i giovani in Ipm delle visite prolungate previste dal D. Lgs. n. 121/2018;
- l'applicazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 10/2024 sull’affettività in carcere;
- l' abolizione della sanzione disciplinare dell’isolamento penitenziario, come previsto dalla Regola 45 delle Mandela Rules delle Nazioni Unite;
- il raccordo degli Ipm con le scuole e i servizi del territorio anche prevedendo la frequentazione di scuole esterne da parte dei ragazzi;
- i l maggiore impegno da parte delle Regioni nell’offerta di formazione professionale per i ragazzi nel circuito penale;
- il potenziamento del sostegno alle comunità che ospitano ragazzi del circuito penale, garantendo reale integrazione socio sanitaria;
- il monitoraggio della salute psico fisica e adeguata presa in carico per garantire sempre il superiore interesse delle persone minorenni;
- il supporto e il rinforzo di meccanismi per il monitoraggio indipendente di tutti i luoghi di detenzione dove sono presenti persone minorenni;
«È tempo di tornare a una giustizia che accompagna, non che punisce. Una giustizia che crede nei ragazzi, nelle loro possibilità, nel loro futuro», concludono i promotori dell'appello.
Hanno finora aderito (aggiornamento al 27/06/2025):
A Buon Diritto
ÀP - Antimafia Pop Academy
ARCI
ARPJTETTO
Associazione AMALTEA
Associazione Yairaiha
CCO - Crisi Come Opportunità
Chi rom e...chi no
Cittadinanzattiva
Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale
Conferenza Regionale Volontariato Giustizia del Friuli Venezia Giulia
Cooperativa PID - Pronto Intervento Disagio
Cooperativa Sociale Diversamente
CNCA
CNVG – Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia
Dipartimento Carceri del Movimento Forense - Avv. Gargiulo Alessandro n.q. di Coordinatore Nazionale
Giuristi Democratici
ISMES - Istituto per la mediazione sistemica
L' Altro Diritto
Link - Coordinamento Universitario
Nonna Roma
Opera Don Calabria
Rete degli Studenti Medi
Rete della Conoscenza
Ristretti Orizzonti
Sailingfor Blue Lab
Terre des Hommes
UdS (Unione degli Studenti)
UdU (Unione degli Universitari)
UISP
Hanno altresì aderito:
Angela Barbaglio - Garante dei Diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Vicenza
Francesca Bertolini - Garante per le persone private della libertà del Comune di Reggio Emilia
Antonio Bincoletto - Garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà del Comune di Padova
Graziella Bonomi - Garante dei diritti delle persone detenute e private della libertà personale della città di Mantova
Elisabetta Burla - Garante comunale dei diritti dei detenuti del Comune di Trieste
Valentina Calderone - Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Roma Capitale
Laura Cesaris - Docente di diritto dell'esecuzione penale, già Garante per i diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Pavia
Samuele Ciambriello - Garante dei Diritti delle Persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Campania
Sofia Ciuffoletti - Garante dei Diritti delle Persone Private della Libertà Personale del Comune di San Gimignano
Monica Cristina Gallo - Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della città di Torino
Raimonda Lobina - Garante dei Diritti delle Persone private della libertà personale del Comune di Porto Azzurro
Francesco Maisto - Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Milano
Mariarosa Ponginebbi - Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Piacenza
Lucia Risicato - Garante dei diritti per le persone private della libertà del Comune di Messina
Tommaso Sannini - Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Pistoia
Doriano Saracino - Garante dei Diritti delle Persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Liguria
Gianluca Schiavon - Responsabile nazionale Giustizia del PCR
Marco Solimano - Garante dei Detenuti del Comune di Livorno
Tina Zaccato - Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà del Comune di Castrovillari
Qui la versione in PDF dell'appello.