In questi tre anni molte cose sono successe: dall’introduzione dei cosiddetti decreti sicurezza, che hanno ridotto l’accesso ai diritti per molti cittadini stranieri, alla diffusione della pandemia da Covid-19, che ha avuto un impatto su tutta la collettività ma ancora di più sulle persone povere e costrette ai margini della società.

Il report è diviso in cinque capitoli e affronta molteplici temi: da quello degli insediamenti informali, che abbiamo avuto modo di conoscere prestando per mesi assistenza legale all’interno, all’impatto delle modifiche normative intervenute tra il 2018 e il 2020; dalla questione della residenza per persone senza dimora, ancora negata o poco accessibile a molti, agli effetti provocati dai ritardi della regolarizzazione straordinaria del 2020 (cosiddetta sanatoria); dalle inadempienze della PA alle prassi illegittime della Questura -Ufficio immigrazione di Roma e degli Uffici comunali in tema di iscrizione anagrafica.

Il filo conduttore di tutte le questioni è lo stesso: ovvero che negli ultimi anni a Roma, ma non solo, a un numero sempre più alto di persone - povere e straniere - non è stata data alcuna risposta se non in chiave repressiva. Occorre invece abbattere gli ostacoli che si frappongono al pieno accesso ai servizi pubblici e fare in modo che tutte le persone tornino ad essere pienamente titolari dei diritti.


Corto circuito. Prassi illegittime e diritti dei cittadini stranieri a Roma

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Corto circuito