Pubblicato in 2021, Le notizie del portale a buon diritto il 23 giu, 2021

Chi ha ucciso Luca Ventre?

Chi ha ucciso Luca Ventre? | A Buon Diritto Onlus

Il 1 gennaio 2021 Luca Ventre, 35 anni, muore all'interno dell'ambasciata italiana di Montevideo in Uruguay, dove si era recato per chiedere protezione. Viene invece immobilizzato a terra da un poliziotto uruguaiano, che stringe il braccio intorno al suo collo e preme con le ginocchia sulla sua schiena. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza dell’ambasciata.

La tecnica di immobilizzazione che ha portato alla morte di Luca Ventre per asfissia è la stessa che ha ucciso George Floyd negli Stati Uniti, ma anche Andrea Soldi a Torino, Riccardo Magherini a Firenze, Riccardo Rassman a Trieste e altri ancora.

Si tratta di una tecnica così letale che nel 2014 l'Arma dei Carabinieri aveva inviato una circolare a tutte le caserme per dissuadere dall'utilizzarla e per interdirne l'uso lì dove la persona fosse in uno stato di alterazione. Quella circolare è stata poi però abrogata e l'uso di questa tecnica ripristinato.

Dopo la morte di Luca Ventre una perizia medica eseguita da un medico legale uruguaiano ha dichiarato che Luca Ventre sarebbe morto in seguito all'uso di stupefacenti e alle complicazioni cardiache intervenute.  I familiari di Luca non hanno però accettato questa versione dell'accaduto e grazie a una norma che prevede che fatti commessi all'estero nei confronti di cittadini italiani vengano indagati dalla Procura di Roma sono riusciti a far intervenire la stessa Procura. 

Una nuova perizia, condotta da un medico legale italiano, ha evidenziato che la morte di Luca Ventre è avvenuta per una pressione letale che ha provocato un'asfissia acuta. Il Ministro della Giustizia italiano ha chiesto che il poliziotto sia perseguito legalmente, e questo consentirà alla Procura di Roma di svolgere l'azione penale.

Ieri nella conferenza stampa dal titolo "Chi ha ucciso Luca Ventre?" organizzata alla Camera dei Deputati dal nostro presidente Luigi Manconi insieme a Fabrizio Ventre, fratello di Luca, e ai parlamentari Erasmo Palazzotto, Riccardo Magi e Lia Quartapelle abbiamo ribadito la necessità per le istituzioni italiane di seguire questa vicenda molto da vicino. Abbiamo anche riflettuto sull'uso di queste tecniche di immobilizzazione, nel nostro paese e altrove, e della loro abolizione, e soprattutto abbiamo chiesto che la diplomazia e la magistratura facciano luce su quanto accaduto e che si arrivi a ottenere giustizia per Luca Ventre.

Della vicenda di Luca Ventre si è parlato pochissimo finora, ma per fortuna anche grazie alla conferenza stampa di ieri l'attenzione intorno al suo caso sta crescendo.

Ci auguriamo che questa attenzione non cali, ma resti vigile e possa aiutare ad arrivare a una verità sulla morte del nostro connazionale.