Pubblicato in 2020, Le notizie del portale a buon diritto il 22 dic, 2020

I ritardi della Questura di Roma

I ritardi della Questura di Roma | A Buon Diritto Onlus

Alcune settimane fa si è rivolta al nostro sportello legale una donna originaria del Kenya, madre di due bambine di pochi mesi, a cui a settembre è stato riconosciuto lo status di rifugiata ma che ancora non è riuscita a ritirare il permesso di soggiorno.

Questo perché l'Ufficio Immigrazione della Questura di Roma ha fissato l'appuntamento per avviare la pratica a luglio 2021. Non le è stato neanche consegnato il cedolino, ovvero la ricevuta che attesta la presentazione dell'istanza di rilascio e che nel frattempo per legge consentirebbe a lei e alle figlie di esercitare i diritti connessi al permesso di soggiorno. 

Come troppo spesso ci capita di vedere, l'Ufficio che a Roma si occupa di rilasciare i documenti ai cittadini stranieri regolarmente soggiornanti sul nostro territorio non si cura del fatto che gli stessi rimangano per moltissimo tempo senza garanzie e senza la possibilità di vivere dignitosamente e in sicurezza.

Comprendiamo che in questo periodo a causa delle norme anti-Covid possano esserci dei ritardi negli appuntamenti, tuttavia non possiamo non ricordare che questo atteggiamento caratterizza la Questura di Roma da anni, da ben prima che ci fosse il virus.

Riteniamo che se anche l'Ufficio non riesce a ricevere e concludere la pratica entro i 60 giorni previsti per Legge, almeno dovrebbe rilasciare il cedolino, che attesta lo status della persona e le permette di beneficiare di alcune garanzie e diritti dai quali altrimenti rischia di rimanere esclusa.

Infine, ci chiediamo: come è possibile che una persona, a cui è stata peraltro riconosciuta una protezione internazionale, venga lasciata per mesi in un limbo? Come si può anche solo pensare di privarla per mesi di un'assistenza medica, della possibilità di affittare una casa e di cercare un lavoro, semplicemente di realizzarsi? Cosa faremmo e diremmo se succedesse a noi?

Non è per noi accettabile che ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B, e che dei diritti riconosciuti e sanciti dalla legge vengano messi in discussione, tanto più se a farlo sono coloro che quella legge dovrebbero farla rispettare. Per questo abbiamo inviato alla Questura una richiesta di spiegazioni e una segnalazione, e interverremo legalmente se ce ne saranno gli estremi e la necessità.