Pubblicato in 2015, Le notizie del portale a buon diritto il 29 ott, 2015

Manconi, caso Touil: proteggere la vita del marocchino innocente.

Manconi, caso Touil: proteggere la vita del marocchino innocente. | A Buon Diritto Onlus

touilLuigi Manconi, 29-10-2015

Ieri, i giudici della quinta sezione penale della corte d'Appello di Milano hanno negato l'estradizione verso la Tunisia di Abdel Touil, che rischiava in quel Paese una condanna alla pena capitale in quanto ritenuto coinvolto nell'attentato al museo del Bardo, nel marzo scorso.
Non solo: è stata disposta l'archiviazione di qualunque indagine poiché la Procura ha evidenziato la fragilità e l'inattendibilità degli indizi a carico di Touil. Dunque, perché mai subito dopo la scarcerazione è stato trasferito nel Cie di Torino, luogo destinato a una identificazione, totalmente superflua in questo caso perché da tempo accertata? E, poi, chi assicura che non sarà il Marocco, suo paese di origine dove rischia di essere rimandato, a consegnarlo alla giustizia tunisina? Insomma, quali garanzie ci sono a tutela della sua incolumità? Dopo cinque mesi di pesantissima detenzione, rivelatasi del tutto superflua, ma inutilmente afflittiva, possibile che non si trovasse per Touil una sistemazione in una struttura diversa da quella, il Cie, generalmente considerata "peggio di un carcere"? Ho incontrato a lungo Touil sabato scorso, quarant'otto ore prima dell'udienza in Tribunale e ne ho constato la vulnerabilità. È una ragione in più per concedergli, il prima possibile, la protezione internazionale proprio per evitare che la sua vita sia ancora messa in pericolo. E proprio perché una misura di protezione gli permetterebbe di portare avanti il percorso di integrazione intrapreso quando è sbarcato in Italia lo scorso febbraio. Da quel momento, infatti, aveva raggiunto la madre e i due fratelli regolarmente residenti a Gaggiano nei pressi di Milano e si era iscritto a un corso di italiano frequentato assiduamente. Ma il suo piano di inserimento è stato brutalmente interrotto dalla detenzione e ora dal trattenimento nel Cie. Il rilascio di un permesso di soggiorno sarebbe un doveroso risarcimento. Guai se l'Italia, dopo aver inflitto a Touil un'inutile carcerazione, ne mettesse nuovamente a repentaglio l'incolumità e il futuro.