Pubblicato in 2022, Le notizie del portale a buon diritto il 22 set, 2022

Articolo 5 e persone senza fissa dimora: dov’è la discontinuità annunciata?

Articolo 5 e persone senza fissa dimora: dov’è la discontinuità annunciata? | A Buon Diritto Onlus

Ci separano quasi quattro mesi dall’approvazione, da parte del consiglio comunale di Roma Capitale, della mozione che impegnava sindaco e giunta ad applicare la deroga al divieto di iscrizione anagrafica previsto dall'art. 5 del decreto Lupi-Renzi, che consentirebbe di riconoscere la residenza alle persone che vivono all'interno di stabili occupati. Le condizioni di vita delle persone prive della residenza non sono cambiate in questo periodo: l’amministrazione di Roma Capitale non ha ancora adottato l’atto consequenziale alla mozione, che indichi le modalità con le quali le persone escluse dalla residenza potranno essere ricomprese nei registri anagrafici - e nella lunga sfera di diritti a essi associati.

È un ritardo allarmante, per due ordini di ragioni. È intollerabile che tantissime persone - donne, uomini, bambine e bambini - continuino a non poter esercitare a pieno diritti fondamentali: salute, welfare, istruzione. Il tema meriterebbe la giusta attenzione nel programma dell’amministrazione comunale; viceversa, l’inerzia di questi mesi è sintomatica del ruolo marginale assegnato alla questione. Inoltre, non è accettabile che l’attuale impasse si configuri anche in relazione alla campagna elettorale in corso. Più in generale, le elezioni politiche dovrebbero essere il momento in cui il dibattito istituzionale intorno al riconoscimento dei diritti dovrebbe raggiungere il suo apice. È paradossale che, al contrario, anche le iniziative territoriali - potenzialmente in grado di invertire, almeno parzialmente, la tendenza - si arenino in concomitanza con la discussione elettorale.

La stessa situazione di stallo riguarda anche il tema delle procedure per l’iscrizione anagrafica delle persone senza fissa dimora. Nonostante l’avvio di un dialogo tra associazioni e Amministrazione comunale, ancora nulla di concreto è stato fatto per il superamento della delibera n.31/2017, che sta continuando a comportare l’impossibilità per le persone più vulnerabili di accedere alla residenza e ai diritti ad essa connessi. Riteniamo indispensabile che l’Amministrazione emani, il prima possibile, tutti i provvedimenti necessari per superare le criticità riscontrate, e più volte evidenziate, su questo tema da parte degli attori non istituzionali interessati: persone senza fissa dimora, movimenti, organizzazioni.

Ci aspettiamo che, intorno ai due temi - residenza per chi vive in stabili occupati e procedure per l’iscrizione anagrafica delle persone senza fissa dimora - la discontinuità annunciata più volte si configuri in tempi rapidi e sia coraggiosa, di ampia portata, non testimoniale. E che sia prodotta attraverso il confronto costante con chi si mobilita per il riconoscimento dei diritti.

A prescindere dalla nuova composizione del parlamento e dall’indirizzo del nuovo governo, è necessario che il tema del riconoscimento dei diritti rimanga saldamente al centro dell’iniziativa politica locale. Nel nuovo contesto, gli enti locali possono giocare un ruolo importante: nei profili di loro competenza possono contribuire alla tutela delle persone ai margini dei diritti. È una dimensione realmente possibile attraverso la costruzione di mobilitazioni su larga scala. Non c’è scenario politico all’interno nel quale non si possa incidere se si è in grado di sviluppare attività di pressione diffuse, ampie, continuative, con il protagonismo diretto delle persone escluse dai diritti e con il sostegno dei movimenti e delle organizzazioni solidali. È la principale sfida che abbiamo davanti. La rapida ed efficace adozione dei provvedimenti in merito a questi due temi da parte di Roma Capitale è l’unica azione concreta che potrà dare realmente seguito alla discontinuità più volte annunciata. Così come, tali azioni, potranno segnare l’inizio di un percorso nel quale, anche nella nuova geografia politica nazionale, la conquista di nuovi diritti è una sfida necessaria e possibile, non solo a livello locale.


Organizzazioni e persone firmatarie:

A Buon Diritto Onlus 

ActionAid Italia

ASGI Lazio

Avvocato di Strada-sportello di Roma

Black lives matter Roma

Consiglio Italiano per i Rifugiati - Onlus

Enrico Gargiulo (Università di Bologna)

Medici Senza Frontiere Italia 

Medici contro la tortura

Movimento per il diritto all'abitare - Roma

Nonna Roma