Pubblicato in 2022, Le notizie del portale a buon diritto il 12 feb, 2024

La presentazione di Agàpe a Roma, Bologna e Milano

La presentazione del documentario Agàpe a Roma, Bologna e Milano | A Buon Diritto Onlus


Agàpe

un documentario di Velania A. Mesay

e Tomi Mellina Bares

coprodotto da Confronti Kino

sarà presentato a Bologna, Milano e Roma 

il 23, 24 e 25 febbraio 2024

con il patrocinio di A Buon Diritto e Amnesty International Italia




Roma, 12 febbraio 2024 – Confronti: Agàpe, il documentario di Velania A. Mesay e Tomi Mellina Bares, coprodotto da Confronti Kino, sarà presentato a Bologna, Milano e Roma il 23, 24 e 25 febbraio 2024.

Ad un anno dal drammatico naufragio di Cutro, in cui persero la vita 94 persone dopo che un’imbarcazione si infranse a poche decine di metri dalla costa, abbiamo pensato di ricordare questo evento con la proiezione di Agàpe in tre città italiane.

La prima città ad ospitare il documentario sarà Bologna, in cui il film sarà proiettato il 23 febbraio alle ore 20.00 al Cinema Modernissimo. La proiezione sarà preceduta da un incontro al quale interverranno l'assessore Luca Rizzo Nervo, Yassine Lafram, Claudio Paravati e Timothy Raeymaekers. Modera Luigi Monti

A seguire il 24 febbraio alle ore 17.00 il film sarà proiettato al Cinema Beltrade di Milano. A presentare il film saranno Maurizio Ambrosini, Daniela Persico e Claudio Paravati. Modera Dario Zonta

Per concludere Agàpe arriverà al Cinema Troisi di Roma il 25 febbraio alle ore 18.00. Un evento che vedrà la partecipazione di Annalisa Camilli e Goffredo Fofi. Modera Luca Attanasio

L'evento avrà il patrocinio di Amnesty International e A Buon Diritto

A tutte le proiezioni saranno presenti i registi.


Il documentario, diretto da Velania A. Mesay e Tomi Mellina Bares, già vincitore del premio di distribuzione CG ENTERTAINMENT “POPOLI doc” al Festival dei Popoli di Firenze, nasce dall'esigenza di discostarsi dal racconto della migrazione già fornito dalle testimonianze raccolte sul campo da parte di giornalisti, reporter e operatori umanitari, in cui il focus è quasi sempre stato la rappresentazione del dolore, della disperazione, delle perdite, delle privazioni, delle violenze subite e delle gravi ed indifendibili violazioni dei diritti fondamentali. 

Pur riconoscendo grande valore ed importanza alla mole di testimonianze di questo particolare passaggio storico, sul quale il nostro Paese e l’Europa tutta dovrà un giorno rendere conto, e proprio traendo spunti di riflessione dalle stesse, Agàpe intende spostare il punto di vista, lasciando sullo sfondo la storia e le storie, per concentrarsi su aspetti inediti, tralasciati, trascurati, negati.

«Negli ultimi due anni abbiamo visitato i luoghi cardine della migrazione verso l’Europa, filmando ambienti e raccogliendo decine di interviste con il supporto di traduttori, mediatori e fixer locali, instaurando rapporti di reciproca fiducia, accoglienza e solidarietà. Con l’intenzione di offrire una diversa chiave di lettura, abbiamo voluto utilizzare uno sguardo diverso, che si discostasse dalla storia collettiva per posarsi sulle storie personali, familiari ed intime dei protagonisti, per poter parlare con loro non più e non tanto delle terribili esperienze del loro progetto migratorio ma, lasciandole volutamente sullo sfondo, abbiamo permesso loro, anche in questa terribile condizione, di esplorare i propri sentimenti - hanno dichiarato i registi Velania A. Mesay e Tomi Mellina Bares. Così abbiamo parlato di amicizia, di amore, di legami. Abbiamo fatto questa scelta perché convinti della forza e della potenza dei sentimenti, che resistono a tutto: alle privazioni, ai lutti, al dolore, alle sofferenze, alle malattie fisiche e psichiche, alle ingiustizie. Nelle tante storie ascoltate abbiamo trovato conferma delle nostre convinzioni».

Agàpe si prefigge infatti come obiettivo e finalità quello di sensibilizzare istituzioni e società civile sui temi delle migrazioni e dei migranti, con una chiave di lettura diversa, più intima e più personale, nel tentativo di offrire l’opportunità di esplorare ambiti inediti e di mostrare rinnovate forme di accoglienza e solidarietà. Inoltre si vuole stimolare una riflessione, privata e collettiva, sui sentimenti, sull’amore, partendo proprio dagli ultimi.