Pubblicato in 2022, Le notizie del portale a buon diritto il 17 nov, 2022

Il Tavolo Asilo e Immigrazione contesta la dichiarazione di Italia, Grecia, Cipro e Malta sui flussi migratori nel Mediterraneo e il ruolo delle ONG

Il Tavolo Asilo e Immigrazione contesta la dichiarazione di Italia, Grecia, Cipro e Malta sui flussi migratori nel Mediterraneo e il ruolo delle ONG | A Buon Diritto Onlus

Come organizzazioni della società civile riunite nel Tavolo Asilo e Immigrazione desideriamo commentare quanto contenuto nella dichiarazione congiunta dei ministri dell’Interno di Italia, Malta e Cipro e del ministro della migrazione e dell’asilo della Grecia pubblicata lo scorso 12 novembre e largamente ripresa dal ministro dell’interno Matteo Piantedosi, durante la sua informativa alle Camere.

In tale dichiarazione si afferma che i quattro stati mediterranei, principale punto di approdo dei flussi che attraversano il Mediterraneo Centrale e Orientale, “rispettano tutti gli obblighi internazionali e le norme dell’UE” nella gestione di tali flussi, e che hannosempre sostenuto con forza la necessità di sviluppare una nuova politica europea in materia di migrazione e asilo”. 

Si continua accusando le “navi private” di non rispettare la cornice giuridica internazionale riguardante le operazioni di search and rescue, e ribadendo una presunta responsabilità degli stati di bandiera.

Respingiamo con decisione quanto espresso nella nota e in particolare affermiamo quanto segue:

  • Le operazioni effettuate dalle navi di salvataggio sono ancorate ai principi del diritto internazionale
  • Esiste ormai una giurisprudenza consolidata che afferma questi stessi principi
  • Negli ultimi sei anni la magistratura, pur impegnata in diversi contenziosi a carico di ONG che effettuano soccorsi in mare, non ha mai trovato alcun riscontro di quanto affermato dai ministri del nostro paese circa le tesi infamanti e calunniose di accordi con i trafficanti libici al fine di trasferire in Europa i migranti
  • I quattro stati firmatari della dichiarazione stanno al contrario contravvenendo al principio di non-refoulement sancito dall’art.33 della Convenzione di Ginevra
  • Sembra difficile affermare che i quattro stati firmatari si siano sempre adoperati per una politica europea basata sui principi di solidarietà. L’unica reale opportunità per modificare la situazione attualmente vigente ed alleggerire le responsabilità degli stati costieri è la modifica del Regolamento di Dublino. Giova allora rammentare che la riforma di tale regolamento, elaborata dal Parlamento Europeo già nel 2017 fu affossata grazie ai voti contrari di Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca, governi vicini all’attuale Presidente del Consiglio Meloni e al suo partito, e all’astensione della Lega, i cui rappresentanti non parteciparono a nessuna delle 22 riunioni di negoziato sul testo.
  • È del tutto scorretto affermare che gli Stati di bandiera abbiano la responsabilità di far sbarcare sul loro territorio i sopravvissuti salvati dalle loro navi, così come che debbano accogliere le domande di asilo.

Inoltre, l’utilizzo ripetuto del termine “navi private”, che sembra indicare soggetti che si muovono contro gli interessi pubblici per perseguire fini particolaristici, finisce solo col segnalare chiaramente il fallimento della politica italiana ed europea, che ha da anni abdicato al proprio dovere di soccorso, lasciandone nei fatti la responsabilità alle organizzazioni umanitarie e alle navi mercantili che si trovino a intercettare natanti in difficoltà.


Qui per leggere il comunicato stampa del Tavolo Asilo.

A Buon Diritto, ACAT Italia, ACLI, ActionAid, ARCI, ASGI, CGIL, CIES, CNCA, Europasilo, Focus-Casa dei Diritti Sociali, Fondazione MIGRANTES, Legambiente, Medici Del Mondo, Movimento Italiani Senza Cittadinanza, Oxfam Italia, Refugees Welcome Italia, SenzaConfine, SIMM, UNIRE.