Pubblicato in 2018, Le notizie del portale a buon diritto il 06 dic, 2018

Apolidi in Italia - Tavolo apolidia: la rete della società civile per tutelare le persone apolidi. Necessarie misure urgenti per garantirne la protezione e l'accesso ai diritti

Apolidi in Italia - Tavolo apolidia: la rete della società civile per tutelare le persone apolidi. Necessarie misure urgenti per garantirne la protezione e l'accesso ai diritti | A Buon Diritto Onlus

Roma, 6 dicembre 2018

Comunicato stampa

Apolidi in Italia - Tavolo apolidia: la rete della società civile per tutelare le persone apolidi. Necessarie misure urgenti per garantirne la protezione e l'accesso ai diritti.

A quattro anni dal lancio della campagna globale #IBelong dell’UNHCR per porre fine all’apolidia nel mondo,viene oggi presentato il Tavolo Apolidia, una rete di 9 organizzazioni della società civile impegnate nellaprotezione degli apolidi e nella tutela dei loro diritti in Italia, coordinata dall’UNHCR Italia. Incontratosi per laprima volta a fine 2016, il Tavolo ha come obiettivo il coordinamento di attività di advocacy e di discussione diproposte operative volte al miglioramento della protezione delle persone apolidi e alla risoluzione dei casi diapolidia in Italia.

In Italia le stime elaborate dalle organizzazioni del Tavolo Apolidia indicano tra le 3.000 e le 15.000 personeapolidi o a rischio apolidia. Senza riconoscimento dello status, queste persone sono costrette a vivere ai marginidella società e con un accesso limitato ai diritti fondamentali. Le persone apolidi non riconosciute che vivono inItalia incontrano diversi ostacoli per accedere all’occupazione, all’istruzione, all’alloggio e alla salute. Anchesemplici attività che molti danno per scontato, come sostenere un esame di Stato, firmare un contratto di lavoro,affittare un’abitazione, o addirittura aprire un conto in banca o acquistare una SIM a proprio nome, sonoprecluse alle persone apolidi prive di riconoscimento dello status. Le persone apolidi riconosciute in Italia sonoinvece 732.


“Solo quando hai una cittadinanza sei una persona libera.”Dari, apolide

Nonostante l’Italia, a differenza di molti altri Paesi europei, si sia dotata di procedure per identificare ericonoscere le persone apolidi, solo un numero limitato di persone riesce a ottenere il riconoscimento, spessodopo anni di attesa, a causa di ostacoli burocratici, assenza di mezzi economici o per scarsa informazione. Moltedelle persone apolidi non riconosciute incontrate dalle organizzazioni del Tavolo Apolidia sono in possesso di unpermesso di soggiorno per motivi umanitari. Già esposte a gravi vulnerabilità in quanto prive di cittadinanza,con l’eliminazione di tale permesso di soggiorno disposta dal DL Immigrazione-Sicurezza queste personerischiano di essere ulteriormente marginalizzate. Irregolarmente presenti sul territorio, rischieranno di essere
esposte al rischio di detenzione ed espulsione, nonostante in molti casi siano nate e cresciute in Italia e nonabbiano un paese a cui fare ritorno.

L'apolidia è un tema spesso trascurato e poco dibattuto, per promuoverne una conoscenza maggiore nel corsodel 2018 il Tavolo Apolidia ha realizzato la piattaforma web www.tavoloapolidia.org che viene oggi messa onlinee resa pubblicamente accessibile. Il sito vuole fornire uno strumento utile ad aumentare l'attenzione su questotema, oltre a rendere disponibile una fonte costantemente aggiornata di informazioni, pubblicazioni e risorseutili per la protezione delle persone apolidi e la risoluzione dei casi di apolidia, incluse giurisprudenza rilevantee traduzioni di leggi sulla cittadinanza dei principali Paesi con cui gli apolidi presenti in Italia hanno legami.

A fine 2017 il Tavolo Apolidia ha prodotto un documento di posizione congiunto che include un quadroaggiornato della situazione in Italia e formula delle proposte di intervento specifiche, presentato nel corso diun’audizione presso la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato.
Nel 2014, in occasione del 60° anniversario della Convenzione sullo status delle persone apolidi, l’UNHCR halanciato la campagna globale #IBelong con l’obiettivo di porre fine all’apolidia entro il 2024. Nel 2017, circa 70paesi hanno dichiarato un totale di 3,9 milioni di persone apolidi, tuttavia secondo le stime dell’UNHCR questacifra rappresenta solo una parte del totale, mentre il numero reale potrebbe essere fino a tre volte più elevato.
Nonostante i diversi sforzi e gli importanti risultati a livello globale raggiunti nei quattro anni trascorsi dal lanciodella campagna #IBelong, sono necessarie azioni più risolute da parte degli Stati per raggiungere l’obiettivo dellacampagna e porre fine a questa grave violazione dei diritti umani.


Chi siamo

Il Tavolo Apolidia è coordinato da UNHCR Italia e ne fanno parte: A Buon Diritto Onlus; Associazione 21 luglioOnlus; Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione; Avvocato Paolo Farci; Consiglio Italiano per i RifugiatiOnlus; Comunità di S. Egidio; European Roma Rights Centre; Human Rights and Migration Law Clinicdell’International University College di Torino; JUSTROM-Italia, programma pilota del Consigliod'Europa/Unione Europea per l’Accesso alla Giustizia delle Donne Rom, Sinte e Caminanti; Save the ChildrenItalia.


Per maggiori informazioni:
UNHCR Italia
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